Pazzie dal mondo IA
Con l'avvento delle (pseudo) Intelligenze Artificiali dovremo, purtroppo, abituarci ad un nuovo mondo fatto di contenuti inattendibili; il problema dei Deep Fake audio e video, il problema dei contenuti generati da chatbot negli articoli di giornale (compresi quelli affetti da 'hallucinations'), e tanti altri, sono solo la punta dell'Iceberg
Succede così che, al 1839 Color Photography Awards, venga inserita una categoria apposita per le immagini generate da modelli video quali DALL-E o Midjourney... e succede anche che un fotografo, Miles Astray, venga squalificato dopo che la sua immagine di un fenicottero aveva vinto nella categoria IA.
C'era un solo problema: l'immagine era reale, una foto scattata dal fotografo stesso!
Si trattava, ovviamente, di un esperimento condotto dal fotografo. Astray infatti ha dichiarato ai giornalisti: "Volevo dimostrare che la natura può ancora battere la macchina e che c'è ancora merito nel vero lavoro dei veri creativi".
L'esperimento di Astray sottolinea il dibattito in corso sull'impatto dell'IA sui campi creativi. Il suo obiettivo era quello di evidenziare l'impareggiabile creatività della natura e della fotografia autentica nel mezzo dell'ascesa dei contenuti generati dall'IA.
Ma non solo: succede anche che in numerosi siti di vendita e promozione di musica online (come ad esempio Spotify o Amazon Music), vengano pubblicati interi album di musiche generate con strumenti come Suno, dove a partire da un semplice prompt un modello digitale crea intere musiche, ed anche canzoni, senza che dobbiate nemmeno suonare una nota. Suno vi scrive anche i testi!
E' dunque ora di iniziare a ripensare il modo in cui l'arte nasce, o è forse il momento di regolamentare il tutto forzando i produttori di questi modelli a inserire nelle loro generazioni qualche sorta di 'watermark' che ne garantisca la riconoscibilità?
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